CALVELLO

Il borgo di Calvello, il cui nome con molte probabilità deriva da latino caro et vellus (carne e lana), si trova nel cuore del parco nazionale dell’Appennino lucano Val d’agri lagonegrese ai piedi del maestoso Monte Volturino. A caratterizzarlo sono le sue case in pietra addossate l’una all’altra e i tanti vicoli scoscesi raggiungibili a piedi. Calvello oltre ad essere un borgo ricco di storia e di cultura è anche un centro montano caratterizzato da paesaggi e vette incontaminate ideali per praticare gli sport invernali e vivere la montagna nel periodo estivo, il territorio è circondato dai verdi boschi di Autiero, del Casone e Cacciatizze.

IL PATRIMONIO CULTURALE

Piazza Falcone, corso Vittorio Emanuele, piazza Marconi e piazza del Sedile costituiscono il prezioso centro storico di Calvello, ma la gran parte dei tesori artistici sono all’interno delle tante chiese tra le quali: San Giovanni Battista, Santa Maria del Piano, Santa Maria degli Angeli. A ridosso del Volturino, sulla cima di uno sperone roccioso, svetta il Santuario Maria Santissima del Monte Saraceno, al suo interno è conservata la Sacra Effige della Madonna del Monte Saraceno, custodita in un’urna denominata “Caggia” ovvero capsula.

 

LA CERAMICA

Probabilmente l’aspetto che caratterizza più di tutti il borgo di Calvello è la produzione artistica della ceramica da cui prendono forma piatti, bicchieri, caraffe con motivi decorativi che si ispirano alle tradizioni e ai prodotti locali, mentre nella greca che adorna il bordo dei piatti prevale il verde dei boschi e il giallo dei campi di grano. Al centro è rappresentato un uccello intento a beccare un ramoscello di quercia.

L’ENOGASTRONOMIA

La cucina calvellese da tradizione si basa su prodotti semplici e genuini legati al mondo contadino. Fra i primi piatti spiccano i ravioli di ricotta, le orecchiette, i fusilli al ragù di lepre, i cavatelli e fagioli, i tagliolini e ceci, gli strascinati con il sugo di pezzente.
I secondi piatti spaziano dall’arrosto di capretto allo spezzatino di agnello, dalle Tomacelle (involtini di fegato e polmone di maiale cotti nella sugna e profumati con foglie di alloro e pepe nero) ai capponi, ai peperoni secchi.
Rinomati e stuzzicanti sono i salumi locali: il prosciutto, la salsiccia, la soppressata (che si conserva sott’olio d’oliva o nello strutto di maiale, in recipienti di creta). Tanti sono i formaggi freschi e stagionati: pecorino, cacioricotta e caciocavallo, provoloni, scamorze e toma (ricotta molto fine e gustosa).
Tra i dolci della tradizione si possono gustare: la “Pezzatela” (pasticcio di formaggio, salsiccia, uova e toma), le “Scarpedde” (pasta di pane lievitata, fritta in abbondante olio e spolverata con lo zucchero a velo) e le “Pastelle” (castagne, cacao, cannella e zucchero), preparate in occasione delle feste natalizie.

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